L’ottimizzazione e la complessità nella filosofia della Massenzio barter

Qualunque sistema economico è soggetto a modificarsi ed assumere struttura e forme diverse. Il sistema nello scambio dell’economia circolare non fa eccezione, laddove si possano utilizzare gli strumenti che la cibernetica ci offre. Se prendiamo qualsiasi sito che pubblicizza questa forma di economia, vediamo come il numero di scambi possibili avvenga tra singole persone, che debbono incontrarsi con doppia offerta e doppia domanda.


L’ottimizzazione che la Massenzio barter propone ha lo scopo di moltiplicare in modo esponenziale queste possibilità di scambio, facendole incontrare, prima che a livello personale, attraverso l’uso e la potenzialità del programma, che, con l’aumento del numero di richieste ed offerte assume, nel sito stesso, il carattere della complessità: i luoghi deputati al baratto possono essere virtuali o fisici. Nel sito Massenzio il primo luogo potenziale di scambio è il programma stesso, che moltiplica i dati secondo l’affluenza degli utenti, aumentando così le probabilità di risposta. 


Quindi i principi su cui si basa lo scambio della Massenzio ai fini dell’economia circolare sono, come sopra indicato, l’ottimizzazione e la complessità. La seconda(complessità) consente di intravedere nella congerie di dati che transitano nel sito un collegamento, non solo tra due persone ( doppia domanda e doppia offerta), ma far nascere forme di organizzazione degli scambi allargati senza limite. Chi ha letto il blog avrà notato la indicazione di uno di questi programmi complessi in un progetto avente come scopo il ripopolamento di luoghi e siti abbandonati. 


Si pensi soltanto a quante domande e richieste di lavoro ed occupazione possono transitare sul sito, ed a quante di esse un progetto complesso può offrire soluzione. Nel progetto Alpe il FAI chiede, nell’interesse dei singoli territori e della nazione intera, che vengano ripopolati siti o luoghi abbandonati, soprattutto nelle terre alte appenniniche. Vi sono sindaci che possono proporre sul sito la donazione di tali possibili insediamenti previo l’obbligo degli occupanti di ristrutturare i luoghi, o con l’obbligo sussidiario di mettere i territori limitrofi in sicurezza…( forestazione e gestione delle acque). 


Immaginiamo, inoltre, che sul sito possano far domanda di lavoro architetti, laureati in agraria, insegnanti di lingua, maestri, sociologi, medici, imprenditori edili che cercano commesse, florovivaisti che ambirebbero a piantare efflorescenze in terreni montani o collinari: ed infine decine o centinaia di migranti, che pur avendo ottenuto la cittadinanza, non hanno fissa dimora, o occupazione stabile, pur essendo capaci di effettuare piccoli lavori edili, di lavorare la terra, capaci di attività artigianali.


Immaginiamo infine un numero elevato di offerte, con disponibilità allo sgombero di cantine, che dispongono di materassi e reti ancora in buono stato, di stufe, o cucine economiche, abiti, materiali edili, infissi vecchi, vetri, sanitari ancora in buone condizioni; oppure a chi offra competenze e capacità organizzative, senza tralasciare quelli che chiedono di poter lavorare per mantenere in futuro il reddito di cittadinanza, e che , ad oggi, non hanno trovato impiego. Gli stessi centri per l’impiego potrebbero utilizzare il sito, aderendo al progetto della Massenzio barter.


Quel che aumenta l’impatto di una versione globale della economia circolare è che può soddisfare sia richieste singole e semplici di scambio sia favorire soluzioni allargate che solo un programma, e non il singolo scambista, è in condizione di reperire attraverso un numero vasto di utenti. L’economia circolare non è soltanto baratto e riciclo. Essa evolve come ogni altra forma di economia; è complementare e non alternativa all’economia di mercato: anzi la favorisce, eliminando alcuni bisogni primari che, tuttavia, al momento , restano dimenticati, o lasciati alla coscienza delle persone più sensibili, e spesso delegati al solo volontariato. Provate ad entrare nel programma e ne comprenderete lo spirito e la filosofia che lo animano, nel fine di un bene comune.


Alessandro D'Ercole

Articolo pubblicato il: 07/05/2020

Altri spunti di riflessione

Con le parole fate delle pietre e con le pietre di parole costruite una cattedrale al pensiero

Leggi l'articolo

L'Arte nei flessi della storia

Leggi l'articolo

Uno spunto di riflessione tratto dal libro Luno e l'omino

Leggi l'articolo

Una riflessione a cura dell'artista e imprenditrice Monica Melani

Leggi l'articolo

Tradizione ed il futuro si incontrano

Leggi l'articolo

Massenzio Barter, migliorare la qualità della vita condividendo con gli alti

Leggi l'articolo

La nuova vita di Massenzio Barter

Leggi l'articolo

Massenzio barter inizia un suo percorso

Leggi l'articolo